QUANTO DURA L'ERGASTOLO?

10.02.2022

In questo articolo rispondo a questa domanda: è vero che l'ergastolo dura per sempre? In sostanza, chi viene condannato a questa pena rimarrà in carcere per tutta la vita, butteranno via la chiave e non vedrà mai più la luce del giorno?
In realtà, non è proprio così: leggendo o guardando il video che ho predisposto su questo argomento, capirai perché. 

INDICE: 

  1. Cosa è l'ergastolo?
  2. Quanto dura l'ergastolo (semplice)?
  3. L'ergastolo ostativo.
  4. Conclusioni.

1. COSA E' L'ERGASTOLO?

L'ergastolo è una pena perpetua: in altre parole, il condannato all'ergastolo, nell'ottica del nostro codice penale, finché vive dovrà rimanere in carcere. E noi, tutto sommato, in qualche modo siamo convinti che sia così. In realtà, leggendo commenti trovati in rete, qualcuno è sicuro che duri 25 anni, altri pensano che dopo 30 anni il condannato all'ergastolo possa tornare libero.

Le cose, però, stanno diversamente.

Il codice penale ha inserito, accanto alle pene detentive temporanee (arresto e reclusione) anche una sanzione perpetua, che è l'ergastolo: si tratta della condanna più severa, anche perché la pena di morte è stata abolita in Italia da un bel po' di tempo.

E corrisponde al vero che, secondo il dettato codicistico, in ragione del quale "l'ergastolo è una pena perpetua" in linea di massima, viene imposto al detenuto di rimanere in carcere per sempre, cioè per tutta la durata della sua vita.

Non solo: gli viene imposto di lavorare e di rimanere in isolamento durante la notte.

Tuttavia, tutte le norme del nostro ordinamento devono necessariamente confrontarsi con la Costituzione. Quelle del codice penale, in particolare, devono essere sempre guardate ponendo una particolare attenzione all'art. 27 della Costituzione, ove è stabilito che la pena deve tendere alla rieducazione del condannato. 

Per questa ragione, una sanzione che preveda una pena perpetua, senza che vi siano dei correttivi, sarebbe da considerarsi incostituzionale.

2. QUANTO DURA L'ERGASTOLO (SEMPLICE)

Quanto dura l'ergastolo? La domanda ti sembrerà paradossale visto che ti ho appena finito di dire che questa è una pena perpetua e che perciò dura tutta la vita. Ti parrà meno strana, però, in considerazione del fatto che ho anche aggiunto che, in assenza di correttivi, una pena del genere sarebbe da considerarsi incostituzionale.

Infatti, almeno quando parliamo di ergastolo semplice, la realtà si discosta parzialmente dalla teoria.

E questo perché, se all'art. 27 della Costituzione è cristallizzato il principio per il quale la pena deve tendere a rieducare il condannato per favorire il suo reinserimento in società, poi non posso costringere qualcuno a rimanerci per sempre ed incondizionatamente, perché verrei meno a quell'obbligo di rieducazione e reinserimento in società che ho scalfito nella pietra della costituzione.

Ed infatti, anche gli ergastolani, quando parliamo di ergastolo semplice, possono ottenere la libertà dopo un certo periodo di tempose danno prova di una buona condotta e se manifestano di aver compreso il disvalore delle loro condotte.

E non a caso già dopo 10 anni, se nel corso della detenzione hanno avuto una buona condotta, possono godere di permessi premio e tornare a casa per un certo periodo di tempo per stare con la loro famiglia, per poi rientrare in carcere.

Continuando così con la loro buona condotta, è anche possibile che dopo 20 anni gli venga concessa la semilibertà, una misura con la quale usciranno al mattino per andare al lavoro o per altre attività e rientreranno la sera in carcere.

E dopo 26 anni se tutto il percorso detentiva avrà consentito di comprendere al condannato all'ergastolo il disvalore delle sue condotte ed avrà continuato a serbare lungo la sua detenzione un condotta ineccepibile, potrà uscire con la libertà condizionale, e quindi essere formalmente ancora un ergastolano ma vivere fuori dal carcere in libertà vigilata: chi è in questa situazione poi, se per altri 5 anni continuerà con la sua buona condotta sarà non solo sostanzialmente ma anche formalmente libero.

In definitiva perciò, l'ergastolo è una pena perpetua, ma solo se non fai il bravo. Se invece si dà prova di buona condotta e di risocializzazione, dopo un lunghissimo percorso, si può comunque riassaporare la libertà.

3. ERGASTOLO OSTATIVO

Quando parliamo di ergastolo ostativo, dobbiamo mettere da parte (almeno nel momento in cui scrivo questo articolo) di tutto quello che ho scritto fino a questo momento. 

Quella dell'ergastolo ostativo è una condizione in più cui si può trovare un detenuto condannato all'ergastolo e riguarda in particolar modo chi viene sanzionato con la pena perpetua per reati di mafia (e per altri reati particolarmente gravi).

Il condannato all'ergastolo per mafia non può accedere ai benefici di cui abbiamo parlato prima, cioè i permessi premio, semilibertà o libertà condizionale.

E questo perché ai detenuti di questo tipo è riconosciuta una presunzione di pericolosità sociale: cioè, si dice, tu puoi fare il bravo quanto vuoi in carcere, ma per me sei un mafioso, quindi sei pericoloso a prescindere e perciò non puoi ottenere nessun beneficio durante la detenzione.

Questo a meno che non decida di avviare un percorso di collaborazione con la giustizia o che la collaborazione con la giustizia sia divenuta impossibile, perché sono morti tutti i componenti del clan o siano già stati tutti arrestati.

E adesso so già che il mondo del web si dividerà:

ci sarà chi dirà: è giusto così,  sono delinquenti ecc... ecc...

e ci sarà anche chi dirà: ma scusami, tu prima mi hai parlato di articolo 27, della Costituzione, del fine rieducativo della pena... come si bilanciano adesso le cose?

Per te che appartieni a questa seconda categoria, un plauso. 

La Corte Costituzionale ha già censurato la parte in cui viene rilevata questa presunzione di pericolosità... e lo ha fatto, per il momento, con riferimento alla concessione dei permessi premio.

In altre parole la Corte ha detto: tu non puoi pensare che in 10 anni, 15 anni non sia cambiata non solo la persona che sta espiando la pena, ma anche e soprattutto il contesto territoriale (magari, potrebbero essere stati sgominati i clan di appartenenza o che, per quella che è la nuova geografia criminale di quel territorio, per il detenuto sia praticamente impossibile tornare nuovamente a stringere legami malavitosi con quei clan). 

E stesso ragionamento lo ha fatto con riferimento alla libertà condizionale, in relazione alla quale la decisione è stata rinviata al 2022.

In buona sostanza, si sono aperti nuovi spiragli per gli ergastolani ostativi.


4. Conclusioni

Se sei arrivato sin qui e l'articolo ti è piaciuto, potresti essere incuriosito dal mio modo di spiegare questo fantastico mondo che è il diritto penale. Cerco di farlo in maniera semplice, quasi elementare, per consentire a chiunque di comprendere di cosa sto parlando. Evito, per questo, quei paroloni e giri di parole che solitamente riservo solo ai Giudici ed al Tribunale, poiché in quel caso è dovuto. Ma a te i paroloni non servono. 

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Ti ringrazio, alla prossima.