DETENERE UN CINGHIALE É REATO?
Hai ritrovato un piccolo cinghiale durante un'escursione ed hai pensato bene di tenerlo ed addomesticarlo? Beh, se così fosse, prima di portare a termine la tua idea, magari è il caso che tu legga l'articolo che ti propongo.

Cinghiali, che teneri animali...
I cinghiali, come mostra anche la foto qui in alto, sembrano degli animali adorabili, soprattutto da cuccioli. Quando uno si allontanta dal gruppo o se, malauguratamente dovesse perdere la mamma, qualcuno potrebbe ben pensare di portarlo in salvo e tenerlo per sé, accudendolo e dondandogli tutte le cure e l'amore del caso.
Tuttavia, questo non è permesso dalla legge.
La legge e le interpretazioni della Corte di Cassazione.
La
suprema Corte ha infatti stabilito che i cinghiali rientrano nel generale divieto
di detenzione di mammiferi che costituiscano pericolo per la salute o la
pubblica incolumità, a meno che non si sia in possesso di una autorizzazione
all'allevamento di fauna selvatica a scopo alimentare, di ripopolamento,
ornamentale ed amatoriale rilasciata dalla regione ai sensi dell'art. 17 legge
11 febbraio 1992 n. 150 (cfr. Sez. 3, n. 16674 del 20/02/2003 Rv. 224071 - 01
D'Andrea).
Tale assunto è possibile ricavarlo anche Tanto discende dalle previsioni di cui all'art. 6 della legge 157/1990 e del DM 16 aprile 1996 all. B.
Ed infatti, secondo tale allegato i cinghiali
rientrano tra le specie animali che possono costituire pericolo per la salute e
l'incolumità pubblica e per le quali è proibita la detenzione di cui alla
generale citazione riportata nel suindicato art. 6.
Solo allevamenti autorizzati possono detenere lecitamente i cinghiali.
Inoltre, sempre secondo
l'allegato B del predetto decreto, il genere sus scrofa, dei cinghiali, rientra
tra le specie allevabili ai sensi dell'art. 17 della legge 150/92, e solo per
tali animali, secondo l'art. 3 del DM 19/4/1996 citato, può sussistere
l'esclusione del divieto di detenzione di cui al precedente art. 2, ove appartenenti
ad allevamenti autorizzati ai sensi dell'art. 17 della legge 11 febbraio 1992,
n. 157.
Il divieto sussiste anche se il l'animale è innocuo o è tenuto in condizioni da non creare pregiudizio per l'incolumità.
Il giudice di legittimità ha anche precisato che il divieto di detenzione di animali che costituiscano pericolo per la salute o la pubblica incolumità prescinde da ogni valutazione sulla loro concreta nocività e sulle specifiche modalità della loro custodia (cfr. Sez. 3, n. 26127 del 19/05/2005) Rv. 231999 - 01 Allegri).
Cosa rischia chi detiene illegittimamente un cinghiale?
La legge dispone espressamente che, fatto salvo quanto
previsto dalla legge 11 febbraio 1992, n. 157, e' vietato a chiunque
detenere esemplari vivi di mammiferi e rettili di specie selvatica
ed esemplari vivi di mammiferi e rettili provenienti da riproduzioni in
cattivita' che costituiscano pericolo per la salute e per
l'incolumita' pubblica.
Il comma 4 dell'art. 6 della Legge n. 150/90 dispone espressamente che chiunque contravvenga a questa disposizione sia punito con l'arresto fino a
sei mesi o con l'ammenda da euro quindicimila a euro trecentomila
Si tratta, pertanto, di una pena pure piuttosto gravosa, anche e soprattutto sotto il profilo economico.
Hai avuto un problema simile e non sai come venirne fuori?
Come ripeto spesso, soprattutto nei miei video, è fondamentale avere il giusto approccio alle difficoltà ed ai casi giuridici.
Questo, così come tutti gli altri reati hanno una precisa ratio e, però, al tempo stesso, anche una soluzione.
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